Lug 12

Storia familiare e memoria nella Mazzucco e nella Allende

Nella composita struttura dell’ultimo romanzo di Melania Mazzucco, Vita, edito dalla Rizzoli nel 2003, la scrittrice ricostruisce e narra la saga della sua famiglia, intrecciando la trama ad un corpus costituito da materiale biografico, foto, lettere.

Fin dai primi capitoli si possono rilevare diversi punti di contatto tra Vita e La casa degli spiriti di Isabel Allende, edito dalla Feltrinelli nel 1982. Analizziamo, attraverso alcuni esempi, come forme, contenuti e caratteristiche dei personaggi siano in relazione tra di loro.

La tematica portante dei due romanzi è analoga: infatti essi vengono scritti per “ricordare”, affinché la memoria della famiglia non venga perduta. Nel suo romanzo l’Allende narra una storia familiare per bocca di Alba, ultima discendente di tre generazioni di donne (Clara, Blanca, Alba, rispettivamente nonna, madre, nipote), così come la Mazzucco narratrice di Vita è nipote di Diamante.

Vediamo come funziona il gioco delle simmetrie.
Il romanzo di Melania Mazzucco si apre con l’arrivo del capitano Dy nel “non luogo” Tufo di Minturno, paese natale della madre, ormai ridotto dalla seconda guerra mondiale ad un cumulo di macerie. Questo capitolo, intitolato I miei luoghi deserti, è in realtà una sorta di introduzione che precede l’inizio della fabula che si snoda a partire dal capitolo Good for father,che focalizza l’attenzione sui due protagonisti, Vita e Diamante, 9 e 11 anni, nel momento del loro approdo in America, sulla nave Republic, nel 1903. La materia narrata in Good for father sarà ripresa come evento di chiusura del romanzo nel capitolo Salvataggio.La struttura del romanzo dell’Allende non è dissimile: l’evento di apertura contempla l’arrivo via mare del cane di famiglia, e descrive cioè lo stesso episodio che poi interverrà a chiudere la narrazione.

A proposito della caratterizzazione dei personaggi, Vita sembra avere in sé i requisiti fondamentali che contraddistinguono anche le protagoniste del romanzo dell’Allende, Clara e Blanca. Clara, infatti, riesce a muovere gli oggetti con la forza del pensiero e a prevedere eventi proprio come fa Vita; in particolare quest’ultima percepirà l’approssimarsi del ritorno dell’amato Diamante prima che questo si verifichi realmente, così come Clara affermerà con assoluta certezza che Pedro, amato dalla figlia Blanca, è vivo e che ritornerà.

Vita ha, però, una complessità maggiore rispetto all’eterea Clara e possiede la determinazione e la testardaggine di Blanca. Vita e Blanca hanno un’eccessiva vitalità che le porta a rifiutare le regole della società in cui vivono; in loro domina un forte istinto di ribellione che le rende intolleranti verso le istituzioni e, in particolare, verso l’istruzione scolastica. Le due donne combattono orgogliosamente cacciando indietro le lacrime, quasi sempre, cercando così di nascondere agli occhi del mondo le loro debolezze.

L’amore tra le coppie Vita/Diamante e Blanca/Pedro nasce in età preadolescenziale e contestualmente avviene la scoperta del sesso. La passione inizialmente segreta è resa nota, in entrambi i romanzi, dal tradimento di un amico, che fa in modo che una notte gli amanti vengano scoperti con dolorose conseguenze.

In tutti e due i romanzi la musica ha un ruolo importante: le protagoniste infatti vivono con essa un rapporto viscerale, ne usufruiscono grazie ad un grammofono che allieterà le loro giornate durante la loro infanzia, come colonna sonora delle loro illusioni che, con il trascorrere degli anni, sarà evocativa del loro passato.

Anche per quanto riguarda i personaggi maschili possiamo costruire uno schema di corrispondenze.
Diamante e Pedro vivono una condizione sociale infima, sfuggono alla morte e alla fame, hanno un animo idealista, sono piccoli eroi con la stessa voglia di elevazione sociale.

Possiamo percepire la loro tensione rivoluzionaria in diversi momenti: basti pensare al discorso fatto da Diamante a Geremia nel capitolo Ragazza italiana sparita dove il primo incita il cugino ad aderire allo sciopero di protesta dei minatori contro il loro capo/oppressore e lo spinge a militare insieme ai compagni nella lotta di classe. Geremia svenderà questi ideali e diventerà ricco mentre Diamante non si piegherà al compromesso. Lo vedremo da adulto, rassegnato e depresso, ma mai conformato alle ideologie dominanti. Anche in Italia, anni dopo, rifiuterà l’adesione al fascismo pagandone sulla sua pelle le conseguenze.

Con la stessa tenacia, gravida di disavventure, il contadino Pedro si metterà contro il suo padrone infiammando gli altri contadini con discorsi pieni di ardente idealismo e di speranza, inneggianti a un futuro da uomini liberi. Interessanti sono le canzoni intonate da Pedro con tutta la veemenza del suo spirito comunista, contenenti la metafora delle galline che, unendo le proprie forze, possono sconfiggere il gallo.

La presenza di questi parallelismi non nasce necessariamente da una conoscenza diretta tra le due scrittrici ma potrebbe essere, a ragione, il frutto di una convergenza di intenti e ragioni letterarie e, al contempo, rappresenta un esempio di intertestualità -che, peraltro, è una delle manifestazioni letterarie del postmoderno – probabilmente mediata da letture comuni, .

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