Mag 07

Diario in tempo di… Carini, Martedì 28 aprile 2020

(di IRENE MANCUSO)

Cinquantesimo giorno
Carini, Martedì 28 aprile 2020

“Cinquantesimo giorno”. Anche stamattina, sulla mia agenda, appunto questa annotazione che mi tiene aggiornata sull’avanzare della quarantena. Cinquantesimo giorno. Rileggo le parole una seconda volta. Le fisso, sbalordita. Sono già passati cinquanta giorni dall’inizio di questo assurdo periodo? Sì.

Il lockdown, come amano chiamarlo i giornalisti, ha cambiato lentamente tante cose e una di queste è la percezione del tempo. Le prime settimane sembravano non passare mai, con interminabili giornate su cui gravavano le previsioni pessimistiche prospettateci dai notiziari: bollettini, curve del contagio, tamponi, decessi, restrizioni sono state le parole che maggiormente abbiamo ascoltato e assorbito, rimanendo chiusi nelle nostre case carichi di timori.

Col passare del tempo, però, quasi fisiologicamente si è venuta a creare una nuova routine e quel computo martellante dei giorni di quarantena è passato in secondo piano. Personalmente, ho cominciato a seguire le lezioni universitarie on line e dunque ho ripreso a studiare per i prossimi esami; ho colto l’occasione per leggere molti più libri e guardare molti più film; ho trascorso più tempo in famiglia. In sostanza, abbiamo un po’ tutti ripreso le redini del nostro tempo e lo abbiamo sfruttato per svolgere quelle attività cui la frenetica quotidianità pre-virus ci impediva di dedicarci. Inoltre, questa nuova scansione delle nostre attività si è imposta quasi come una necessità vitale, alla stregua di mascherine, guanti usa e getta e gel igienizzanti. Sì perché oggi, nel bel mezzo di una pandemia globale a cui non eravamo minimamente preparati, tenere la mente impegnata e mettere a frutto il tempo libero è fondamentale per smorzare l’ansia e allentare le paure. Una boccata d’ossigeno, nonostante tutto. Nonostante la preoccupazione per le persone a te care sparpagliate per l’Italia e l’Europa (i cugini a Marsiglia e Stoccarda, gli zii a Brescia, gli amici a Roma, Torino e Salamanca); nonostante le paure anche per chi abita nel tuo paese e che non puoi andare a trovare; nonostante tuo padre lavori in un supermercato e giornalmente si ritrovi a dover gestire l’assalto di chi è attanagliato dalla paura di finire le scorte di cibo.

Nonostante tutto, cerchi di mandare avanti la tua vita pensando che la fine di tutto questo è vicina, forte del fatto che la diffusione del virus si sta arrestando e che i contagi stanno diminuendo. Ci ripetono che per un periodo dovremo convivere con questa situazione e che guanti, mascherine e distanziamento sociale saranno le costanti ancora per un po’. Ma anche oggi, 28 aprile 2020, la mia nuova routine mi aiuterà a pensare in positivo e a impiegare il mio tempo in maniera proficua.
Andrà tutto bene. Nonostante tutto.

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